L'evento più l'importante e conosciuto promosso negli ultimi tempi dallo Spazio Culturale Nicolosi è stato la rassegna @tNICOLOSI dell'estate 2022. Appuntamento di teatro, musica, danza e cultura che ha visto una grande partecipazione in un clima di vera e propria festa di popolo. Un programma di alto livello, portato avanti anche grazie alla direzione artistica di Clemente Pernarella e alla collaborazione con l'associazione Lestra e con la l'associazione Teatro Ragazzi di Latina, promosso da Regione Lazio, Ater, Fondazione Roma e ATCL Lazio.
@tNICOLOSI
arte | teatro | musica | cultura
26 luglio - 18 settembre 2022
al termine della presentazione del libro e contestualmente all'inaugurazione della mostra fotografica
gli ospiti sono stati accolti da un aperitivo evento a cura di
Mbira finalista Premio UBU 2019 – miglior spettacolo di danza. Regia e coreografia Roberto Castello, voce e danza di Giselda Ranieri e Susannah Iheme, musiche Marco Zanotti, Zam Moustapha Dembelè. Quanto ha contribuito l’Africa a renderci quelli che siamo? Per molti secoli europei e arabi hanno esplorato, colonizzato e convertito ogni angolo del pianeta. Oggi tante culture sono perdute e quella occidentale è diventata per molti versi il riferimento universale. Impossibile dire se sia un bene o un male o sapere se i colonizzati prima della colonizzazione fossero più o meno felici. Sta di fatto che il mondo è sempre più piccolo e meno vario, pieno di televisioni che trasmettono gli stessi programmi e di negozi identici che vendono prodotti identici dalla Groenlandia alla Terra del Fuoco, dalla California, a Madrid, a Riyad a Tokio. Ma spesso nel processo di colonizzazione capita che il conquistatore cambi irreversibilmente entrando in contatto con la cultura dei conquistati. Di questo prova a parlare Mbira, un concerto per due danzatrici, due musicisti e un regista che, utilizzando musica, danza e parola, tenta di fare il punto sul complesso rapporto fra la nostra cultura e quella africana. Mbira è il nome di uno strumento musicale dello Zimbabwe ma anche il nome della musica tradizionale che con questo strumento si produce. “Bira” è anche il nome di una importante festa della tradizione del popolo Shona, la principale etnia dello Zimbabwe, in cui si canta e balla al suono della Mbira. Mbira è però anche il titolo di una composizione musicale del 1981 intorno alla quale è nata una controversia che ben rappresenta l’estrema problematicità e complessità dell’intrico culturale e morale che caratterizza i rapporti fra Africa ed Europa.Mbira è insomma una parola intorno a cui si intreccia una sorprendente quantità di storie, musiche, balli, feste e riflessioni su arte e cultura che fanno da trama ad uno spettacolo che, combinando stili e forme, partiture minuziose e improvvisazioni, scrittura e oralità, contemplazione e gioco, ha come inevitabile epilogo una festa. Mbira è insomma una parola che offre un pretesto ideale per parlare di Africa e per mettere in evidenza quanto poco, colpevolmente, se ne sappia, nella convinzione che il gesto più sovversivo oggi sia quello di ricordare che, prima di affermare certezze, in generale sarebbe saggio conoscere l’argomento di cui si parla. Il teatro borghese nasce per i teatri, la musica pop per gli stadi. Progetti come Mbira nascono invece per tutti quei posti in cui c’è voglia e bisogno di distrarsi, divertirsi e stare bene senza necessariamente smettere di pensare o di porsi domande sul proprio ruolo e sul proprio rapporto con gli altri. Coreografia e regia ROBERTO CASTELLO, musiche MARCO ZANOTTI, ZAM MOUSTAPHA DEMBÉLÉ, testi RENATO SARTI / ROBERTO CASTELLO e la preziosa collaborazione di ANDREA COSENTINO, interpreti GISELDA RANIERI, SUSANNAH IHEME (danza/voce), MARCO ZANOTTI (percussioni, limba) ZAM MOUSTAPHA DEMBÉLÉ (kora, tamanì, voce, balafon), ROBERTO CASTELLO (parola) produzione ALDES – Teatro della Cooperativa con il sostegno di MIBAC / Direzione Generale Spettacolo dal vivo, REGIONE TOSCANA / Sistema Regionale dello Spettacolo, Romaeuropa Festival, media partner NIGRIZIA. ALDES sostiene l’opera di informazione critica della rivista Nigrizia, cui vanno i proventi della vendita delle t-shirt dello spettacolo, un ringraziamento a Cooperativa Sociale Odissea.