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@tNICOLOSI
arte | teatro | musica | cultura
26 luglio - 18 settembre 2022
@t Nicolosi si innesta dentro una serie di eterogenee iniziative già messe in campo per la riqualificazione dello storico Quartiere Nicolosi di Latina. In collaborazione con diversi soggetti, a partire dall’Ater della Provincia di Latina, si vuole attraverso iniziative culturali e di spettacolo dal vivo dare “nuova linfa” ad un’area situata in pieno centro cittadino ma che ha vissuto gli ultimi decenni situazioni di progressivo abbandono e degrado fino ad occupare nell’immaginario collettivo l’idea di un quartiere “ghetto”, di piazza di spaccio e palestra delle nuove leve criminali della città. Senza eludere le problematiche presenti sul territorio questa immagine è senz’altro riduttiva e deformante. @t Nicolosi mira ad una restituzione degli spazi alla collettività, alla possibilità di viverli e di apprezzarli attraverso la fruizione di proposte culturali di alto livello, a rivalutarne gli splendidi scorci e le peculiarità architettoniche che hanno fatto rientrare il Quartiere Nicolosi nella lista dei “Luoghi del Cuore” del FAI, Fondo Ambiente Italiano. Vale poi la pena ricordare che la sede delle attività è la storica “Piazzetta” pedonale, posta al centro del quartiere, prezioso esempio di architettura razionalista dove, a titolo di esempio, il regista Paolo Sorrentino nel 2006 ha ambientato e girato gran parte del film “L’amico di famiglia”.
Altra caratteristica importante
del quartiere è la sua natura multietnica essendo diventato negli anni luogo di
residenza di molti immigrati arrivati in città da tutto il mondo: paesi
dell’est Europa, del Nord Africa, dell’africa sud sahariana, dell’Asia. @t Nicolosi
è anche necessariamente un progetto di inclusione sociale e una grande occasione
di condivisione e confronto tra i diversi strati che compongono la società
civile del capoluogo.
@t Nicolosi è una rassegna multidisciplinare di arte, spettacolo dal vivo ed audiovisivo interamente svolta nella Piazzetta, cuore pulsante dello storico Quartiere Nicolosi di Latina.
Un evento inedito sul territorio provinciale che vede operare in sinergia Teatro Ragazzi come capofila, coordinatore e responsabile artistico e tecnico dell’intera manifestazione, Regione Lazio, ATCL, ATER, Associazione Spazio Culturale Nicolosi e Associazione Lestra, oltre alla collaborazione del Comitato di Quartiere Nicolosi e dell'associazione Terre Pontine Autentiche.
scorri per scoprire il programma completo
al termine della presentazione del libro e contestualmente all'inaugurazione della mostra fotografica
gli ospiti saranno accolti da un aperitivo evento a cura di
Mbira finalista Premio UBU 2019 – miglior
spettacolo di danza. Regia e coreografia Roberto Castello, voce e danza di Giselda Ranieri e Susannah Iheme, musiche Marco Zanotti, Zam Moustapha
Dembelè. Quanto ha contribuito l’Africa a renderci quelli che siamo? Per molti
secoli europei e arabi hanno esplorato, colonizzato e convertito ogni angolo
del pianeta. Oggi tante culture sono perdute e quella occidentale è diventata
per molti versi il riferimento universale. Impossibile dire se sia un bene o un
male o sapere se i colonizzati prima della colonizzazione fossero più o meno
felici. Sta di fatto che il mondo è sempre più piccolo e meno vario, pieno di
televisioni che trasmettono gli stessi programmi e di negozi identici che
vendono prodotti identici dalla Groenlandia alla Terra del Fuoco, dalla
California, a Madrid, a Riyad a Tokio. Ma spesso nel processo di colonizzazione
capita che il conquistatore cambi irreversibilmente entrando in contatto con la
cultura dei conquistati. Di questo prova a parlare Mbira, un concerto per due
danzatrici, due musicisti e un regista che, utilizzando musica, danza e parola, tenta di fare il punto sul complesso rapporto fra la nostra cultura e quella
africana. Mbira è il nome di uno
strumento musicale dello Zimbabwe ma anche il nome della musica tradizionale
che con questo strumento si produce. “Bira” è anche il nome di una importante
festa della tradizione del popolo Shona, la principale etnia dello Zimbabwe, in
cui si canta e balla al suono della Mbira. Mbira è però anche il titolo di una
composizione musicale del 1981 intorno alla quale è nata una controversia che
ben rappresenta l’estrema problematicità e complessità dell’intrico culturale e
morale che caratterizza i rapporti fra Africa ed Europa.Mbira è insomma una
parola intorno a cui si intreccia una sorprendente quantità di storie, musiche,
balli, feste e riflessioni su arte e cultura che fanno da trama ad uno
spettacolo che, combinando stili e forme, partiture minuziose e
improvvisazioni, scrittura e oralità, contemplazione e gioco, ha come
inevitabile epilogo una festa. Mbira è insomma una parola che offre un pretesto
ideale per parlare di Africa e per mettere in evidenza quanto poco,
colpevolmente, se ne sappia, nella convinzione che il gesto più sovversivo oggi
sia quello di ricordare che, prima di affermare certezze, in generale sarebbe
saggio conoscere l’argomento di cui si parla. Il teatro borghese nasce per i
teatri, la musica pop per gli stadi. Progetti come Mbira nascono invece per
tutti quei posti in cui c’è voglia e bisogno di distrarsi, divertirsi e stare
bene senza necessariamente smettere di pensare o di porsi domande sul proprio
ruolo e sul proprio rapporto con gli altri. Coreografia e regia ROBERTO CASTELLO, musiche MARCO ZANOTTI, ZAM MOUSTAPHA DEMBÉLÉ, testi RENATO SARTI / ROBERTO CASTELLO e la preziosa collaborazione di ANDREA COSENTINO, interpreti GISELDA RANIERI, SUSANNAH IHEME (danza/voce), MARCO ZANOTTI (percussioni, limba) ZAM MOUSTAPHA DEMBÉLÉ (kora, tamanì, voce, balafon), ROBERTO CASTELLO (parola)
produzione ALDES – Teatro della Cooperativa con il sostegno di MIBAC / Direzione Generale Spettacolo dal vivo, REGIONE TOSCANA / Sistema Regionale dello Spettacolo, Romaeuropa Festival, media partner NIGRIZIA. ALDES sostiene l’opera di informazione critica della rivista Nigrizia, cui vanno i proventi della vendita delle t-shirt dello spettacolo, un ringraziamento a Cooperativa Sociale Odissea.